Le fasi del Love Bombing spiegate attraverso una delle storie d’amore più amate
“D’ora in avanti tu chiamami Amore, ed io sarò per te non più Romeo, perché m’avrai così ribattezzato” (Romeo)
A tutti è capitato di voler vivere un amore come quello tra Romeo e Giulietta, forse perché ci piace struggerci per tutta la narrazione cercando a tutti i costi il trionfo dell’amore. Ma è solo la storia di un amore contrastato quella tra i due adolescenti veronesi?
Nel corso degli anni Settanta del Novecento viene introdotto il termine “Love Bombing”, dai membri della Chiesa dell’Unificazione, termine che descrive il modo in cui i capi di alcune sette religiose manipolano i loro adepti, per poi esercitare il controllo sulle loro vite. Nel ‘96 la psicologa Margaret Singer, amplia il concetto di Love Bombing anche alle relazioni tossiche.
Due ragazzi di età compresa tra i quattordici e i diciotto anni scambiano poche parole a una festa in maschera, scatta la scintilla, appartenendo a due casate nemiche non possono intraprendere una relazione ma nonostante questo decidono di sposarsi in segreto. La loro relazione porta a scontri tra le due famiglie, in un duello rimane ucciso il cugino di Giulietta e per questo Romeo viene esiliato. I genitori della ragazza combinano un matrimonio per sollevare il morale della figlia, ma Giulietta non volendo sposare Paride (il ragazzo scelto dalla famiglia), si finge morta. Romeo in preda alla disperazione si uccide sulla tomba di Giulietta, successivamente la ragazza, capendo ciò che era successo poco prima, compie anch’essa lo stesso gesto estremo.
Tralasciando l’epoca in cui Shakespeare scrive, e la morale che in realtà c’è dietro l’opera, concentriamoci soltanto sulla storia d’amore tra i due protagonisti.
Le fasi del Love Bombing
1. “Idealizzazione”, la persona amata viene sommersa di attenzioni, il Love Bomber compie grandi gesti nei confronti della vittima.
In “Romeo e Giulietta”, i due si dichiarano il loro amore reciproco la sera stessa in cui si sono conosciuti, decidendo di sposarsi in segreto.
2. “Dipendenza affettiva”, non si riesce più a stare bene se non in relazione all’altro, alle volte corrisponde anche a una fase di isolamento progressivo della vittima con il resto del mondo.
3. “Fase del Controllo”, la persona che subisce Love Bombing ha ormai completamente perso di vista i propri bisogni, non vive se non in funzione all’altro.
Il gesto estremo del doppio suicidio visto come il modo per rimenere uniti almeno nella morte.
Nella letteratura e filmografia abbiamo molti esempi di storie d’amore che hanno emozionato e commosso intere generazioni, ma ad uno sguardo più attento hanno tutte le caratteristiche di un amore “tossico”. La presenza di un/a corteggiatore/trice perfetto/a che adesca la preda con le tecniche proprie del love bombing e una “vittima” bisognosa di affetto e di attenzioni che spesso inconsapevolmente cade in questa trappola. Inizia così una danza dove spesso i ruoli si invertono e alimentano un amore che non merita di portare questo nome.
Esempi di storie d’amore disfunzionali
-Edward Cullen e Bella Swan (Twilight)
-Mia e Marco (Mia)
-Dan e Anna (Closer)
-Nica e Rigel (Fabbricante di lacrime)
-Catherine e Heathcliff (Cime tempestose)
Anche se non esiste uno scanner per individuare il love bomber possiamo adottare alcuni comportamenti che ci faranno scappare a gambe levate appena riconosciuto.
Mantieni i tuoi spazi, stabilisci i tuoi limiti
Non avere paura di ferire la persona che ti trovi davanti, se sei impegnata/o e non puoi vederlo/a diglielo senza sentirti in difetto.
In questo modo capirai se quella nei tuoi confronti è voglia di conoscerti o solo un modo per gonfiare il suo ego.
Ascolta le tue esigenze, rispetta i tuoi tempi
Metti in primo piano i tuoi bisogni, se vuoi rallentare diglielo, se accoglie la tua richiesta, comprendendo le tue motivazioni, allora la relazione sta prendendo una buona strada, se al contrario non rispetta le tue richieste non rimane altro che allontanarti da questa persona.
Riprendi in mano la tua vita
Può essere complicato interrompere la relazione con un soggetto tossico, ma è l’unico modo per proteggerti.
Non sentirti sbagliato/a a chiedere un aiuto ai tuoi amici o alla tua famiglia, alle volte anche iniziare un percorso di terapia può essere utile.
editing a cura di Sara Lenzini