Il ragazzo dai pantaloni rosa: quando l’omofobia uccide

Il film sulla storia (vera) di Andrea Spezzacatena, lo studente che si è suicidato dopo essere stato bullizzato a scuola

Sta ancora spopolando il film uscito in tutte le sale italiane nel novembre scorso “Il ragazzo dai pantaloni rosa”, tratto dalla storia di Andrea Spezzacatena, un ragazzo romano che frequentava il Liceo Scientifico Cavour, morto suicida dopo essere stato ripetutamente vessato e bullizzato da un gruppo di compagni di scuola per un paio di pantaloni divenuti rosa a causa di una lavatrice venuta male. 

Il Film:

Il film, diretto da Margherita Ferri, con sceneggiatura di Roberto Proia, ripercorre la storia di Andrea, un ragazzo timido ma molto bravo a scuola, tanto da vincere una borsa di studio. Andrea ha un fratellino più piccolo di lui, Daniele, e due genitori che però fra loro non hanno un buon rapporto, e successivamente divorzieranno. Andrea nella parte iniziale del film frequenta la terza media, e in classe con lui c’è Christian Todi. Christian è un ragazzo ripetente, è il secondo anno che frequenta la terza media, e si serve di Andrea per farsi fare i compiti, tanto da invitarlo anche a casa sua. Andrea sembra quasi essere innamorato di Christian, tuttavia la sua amica Sara, che conosce durante l’ora di educazione fisica, lo mette in guardia dal non fidarsi troppo di Christian che a suo parere ne approfitta  e talvolta lo bullizza psicologicamente. Ma Andrea trascura questi eventi e lascia passare il tempo. Dopo aver capito la situazione ed aver finito la terza media, Andrea crede di essersi liberato di Christian, che sapeva aver scelto un’altra scuola superiore, ma quando meno se lo aspetta se lo ritrova fra i corridoi del suo istituto. Christian insieme al suo gruppo bullizzerà incessantemente  Andrea tanto da portarlo, purtroppo, al gesto estremo

Analisi psicologica: Andrea Spezzacatena

Andrea è un ragazzo timido e molto vulnerabile, nel film è soggetto oltre che al bullismo da parte dei compagni di scuola, anche alla situazione talora complicata e disfunzionale dei due genitori che molto spesso litigano. Formulando una mia personale ipotesi, vista una scena specifica del film (ndr. scena spogliatoio), credo che Andrea riveda in Christian un padre che gli dà quelle attenzioni che non riceve dal suo vero padre, ovvero Tiziano Spezzacatena. L’abbraccio che dà a Christian è caloroso e vero, anche se da lui veniva chiamato “Checca” e “Checca – Catena”. Andrea ,nel film come nella realtà, amava infinitamente la mamma, che lo portava spesso alle giostre e gli faceva delle bellissime sorprese, ed è con lei che ha festeggiato il suo ultimo compleanno. In conclusione possiamo dire che Andrea era un ragazzo molto vulnerabile che sicuramente aveva bisogno di più attenzioni da parte della famiglia e delle istituzioni.

Le critiche al film:

A Treviso la visione del film in una scuola è stata sospesa a causa di alcune lamentele da parte dei genitori che si sono mostrati “scandalizzati” dall’argomento del film ritenendolo “non adatto” ad un pubblico di studenti: la stiamo quindi dando vinta agli stessi bulli che hanno bullizzato Andrea 12 anni fa? E’ importante condividere la filosofia che combatte l’omofobia e il bullismo poiché, appunto, prova a far cessare un comportamento nocivo per la società. Inoltre a Roma, durante la proiezione del film, alcuni studenti dalla platea hanno fatto commenti omofobi.Successivamente i ragazzi sono stati ricevuti dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che ha evidenziato ancora una volta l’importanza della diffusione di film come questi: Andrea è stato bullizzato da persone che durante la prima proiezione del film a Roma erano in platea a urlare frasi omofobe e discriminatorie, da questo possiamo dedurre che il fenomeno non è ancora cessato.

In conclusione:

Sono davvero scomparsi il bullismo e l’omofobia nel 2024? La risposta è no, ma questo non significa che non si debba continuare a combattere per contrastare questo fenomeno che dilaga ormai in tutta Italia. Come è possibile evitare questi comportamenti da parte di alcuni ragazzi? Anzitutto ci deve essere la presenza costante della famiglia e della scuola per disperdere comportamenti violenti e ignobili. E’ necessario poi adottare provvedimenti esemplari nei confronti dei ragazzi che pongono in essere condotte aggressive, come per esempio la sospensione dall’istituto nel caso delle scuole, o una nota sul registro. Alla fine queste punizioni possono fare la differenza, poichè sì, hanno lo scopo di punire, ma anche di far capire al ragazzo che sta sbagliando, e che forse è meglio essere un po’ più coscienziosi. 

L'autrice / autore

Nato e cresciuto fra la riviera versiliese e il centro urbano di Pisa, frequento il liceo delle scienze umane a Pisa. Sono appassionato di giurisprudenza e aspiro a diventare avvocato. Ho cominciato a scrivere nel mio blog, per poi cimentarmi nel giornalismo.