Il 1 novembre 1974 in Giappone nasce un icona cult che ha accompagnato generazioni di bambini nei loro anni più belli: Hello Kitty.
Esattamente 50 anni fa comparve una graziosa gattina londinese con un fiocco in testa su un piccolo portamonete, oggi è un prodotto è un prodotto multi-miliardario, ma soprattutto è un personaggio diventato parte della cultura popolare mondiale. Di Hello Kitty sappiamo pochissime informazioni precise, forse è proprio questo ad averla resa un personaggio universale; il suo vero nome è Kitty White, vive a Londra con la sua famiglia, composta da mamma, babbo e dalla sua gemella Mimmy, è del segno dello scorpione ed è alta come 5 mele e ne pesa come 3…la sua torta preferita è quella alle mele.
Hello Kitty, una superstar globale, è nata all’improvviso all’interno di Sanrio, un’azienda giapponese che originariamente produceva sandali in gomma e accessori. Negli anni Sessanta il fondatore Shintaro Tsuji, scoprì che i suoi sandali vendevano molto meglio quando decorati con piccoli fiorellini. Assunse quindi disegnatori per abbellire i suoi prodotti. Tra questi c’era Yuko Shimizu, la “mamma” di Hello Kitty. Nasce così l’iconica gattina senza bocca che indossa una salopette blue e un fiocchetto rosso. Secondo alcuni Yuko si sarebbe ispirata al gatto con cui Alice, di Alice nel paese delle meraviglie, gioca all’inizio del libro, oppure altre fonti di ispirazioni possono essere state il gatto portafortuna maneki neko, tradizionale nella cultura giapponese, e la razza bobtail tipica del luogo.
Il patto con il diavolo e la nascita di Hello Kitty, questo è quello che si diceva sulla nascita del gatto, una donna pronta a tutto pur di salvare la salute della sua bambina da un cancro alla bocca, che andava sempre peggiorando, la donna si affidò alle forze demoniache e strinse un patto con Satana. Ma a quale prezzo? La donna avrebbe dovuto creare un personaggio che sarebbe diventato famoso in tutto il mondo, con l’intento di attirare più seguaci. Acquistando il merch tutti avrebbero, inconsciamente, stretto un patto con il Diavolo… questo “patto con diavolo” ha suscitato tanta curiosità tra le persone sostenendo che il suo successo sia dato da un lato oscuro.
Ma questo non è il sono lato oscuro in cui è coinvolta la gattina, il Caso Hello Kitty, che ha avuto luogo nella primavera del 1999. Fan Man-yee, una ragazza di 23 anni, è stata rapita, tenuta prigioniera e torturata brutalmente da 3 uomini e una ragazza di 14 anni, prima di morire il 15 aprile 1999. Il suo legame con Hello Kitty? Il suo corpo dopo esser stato smembrato e bollito in pentola, il cranio venne riposto dentro un pupazzo di Hello Kitty. Dopo aver ritrovato il peluche i 3 ragazzi vennero processati e condannati all’ergastolo, il giudice Peter Nguyen ha dichiarato: “Mai a Hong Kong negli ultimi anni un tribunale ha sentito parlare di tale crudeltà, depravazione, insensibilità, brutalità, violenza e malvagità”. Le perizie psichiatriche hanno descritto i tre come “senza rimorso”.
Attualmente Hello Kitty genera un fatturato di circa 1 miliardo di dollari annuali, grazie alla vasta scelta di merchandising, che ogni anno moltiplica la sua offerta. Il suo successo esplose negli anni ’90, quando celebrità come: Mariah Carey, Heidi Clum, Christina Aguilera ecc…, sono state fotografate con oggetti che ritraggono la dolce gatta. Sebbene il logo fosse indirizzato a un pubblico di teenager, Hello Kitty adorna qualsiasi prodotto commerciale, tanto da essere presente in molte offerte che vanno oltre l’universo adolescenziale. Ben presto molti brand di moda iniziano a collaborare con Hello Kitty, come Nike, Reebok, Jimmy Paul e tanti altri. Una collaborazione particolare è stata quella tra la gattina e la compagnia aerea Eva Air che, nel 2005, ha decorato gli esterni di due aerei con i personaggi di Hello Kitty e i suoi amici e gli interni sono stati realizzati proprio per richiamare il tema.
Ultimo, ma non per importanza nel 1983 Hello Kitty venne nominata ambasciatrice dell’UNICEF.
Questa è solo una piccola parte di quella che è la storia di un’icona, che ancora oggi, a distanza di 50 anni continua a essere una costante nella vita di generazioni, presenti e future.
Editing a cura di Marco Gallo
L'autrice / autore
Vivo la mia vita con il naso tra i libri e le riviste di moda. Grazie al Diavolo veste Prada ho trovato la mia dimensione: il giornalismo di moda; quello che solo a guardare una copertina di una rivista senti il suono di scatti fotografici, tacchi e profumo Chanel N°5