Morbo di Parkinson, siamo a una svolta?

La terapia con le cellule staminali è la svolta per il morbo di Parkinson?

di Giulia Braccini

Il morbo di Parkinson è una malattia di tipo neurodegenerativa, ossia che peggiora con il passare del tempo,che comporta a problemi di controllo dell’equilibrio e dei movimenti.
Le strutture coinvolte dalla malattia si trovano in profondità nel cervello, in zone definite come gangli della base, che hanno un ruolo fondamentale nel controllo dei nostri movimenti affinché siano corretti.

I sintomi della patologia sono conosciuti da millenni, in quanto sono stati scoperti scritti risalenti al 5000 a.c. di medicina indiana, però ancora oggi non sono state trovate le cause precise che portano allo sviluppo del morbo di Parkinson. Si suppone che esso sia causato da fattori sia genetici sia tossici, come l’esposizione ad alcune tossine. I sintomi, più precisamente, possono essere suddivisi in due grandi gruppi, ovvero: motori, come il tremore a riposo, rigidità, bradicinesia, instabilità posturale – con lo sviluppo progressivo della malattia- e non motori, ad esempio disturbi di tipo vegetativo, dell’olfatto, sonno, umore etc. etc.

I vari studi e la scoperta di una possibile cura.
Già nel 2016, come afferma la rivista Stem Cells Translational Medicine, era stato condotto uno studio su dodici pazienti, affetti da questa malattia, che consisteva in un trapianto di cellule mesenchimali staminali (MSC), presenti nel midollo osseo, all’interno del cervello dei malati. I risultati evidenziarono una riduzione della gravità dei sintomi e un miglioramento delle funzioni motorie. Uno studio simile, pubblicato nel Journal of Parkinson’s Disease, avvenne nel 2020 e anch’esso fu oggetto di riscontri positivi a seguito del trapianto, in questo caso, di msc provenienti dal tessuto adiposo. Pure nel 2023, come comunicato dall’Università di Lund e dallo Skåne University Hospital in Svezia, è stato effettuato un trapianto di cellule nervose derivate da cellule staminali a una persona affetta da malattia di Parkinson. Tuttavia, per conoscere questi risultati è necessario attendere, in modo da osservare più attentamente come procede. L’obiettivo in questo caso sarebbe quello di sostituire le cellule nervose dopaminergiche, ormai in via degenerativa, nel cervello delle persone colpite dalla malattia. L’idea di base è proprio che, le cellule danneggiate o morenti, potrebbero essere sostituite con cellule sane nella speranza che possano portare alla guarigione del paziente o perlomeno a rallentare lo sviluppo della malattia, riducendo la dipendenza dai farmaci. Le aspettative nei confronti delle cellule staminali sono molte perché, avendo la capacità di trasformarsi in qualsiasi altra tipologia di cellula, se impiegate opportunamente potrebbero avere un ruolo chiave per la lotta contro questo genere di patologie.

Le terapie complementari.
Per migliorare i risultati della cura possono essere sicuramente utili terapie tradizionali come la logopedia, la terapia occupazionale e la terapia fisica. La prima è fondamentale per i pazienti per incrementare quelle capacità linguistiche e comunicative che a causa del morbo di Parkinson possono essere state compromesse. La seconda può aiutare i pazienti per tornare a compiere le varie attività quotidiane come vestirsi, consumare cibo etc. etc. grazie a varie strategie e tecniche per migliorare la coordinazione e l’equilibrio. Infine la terza ha un ruolo importante nel potenziamento della forza, flessibilità e resistenza dei pazienti.

È una cura affidabile?

La terapia è ancora oggi oggetto di molteplici studi, tuttavia sono proprio queste ricerche a dimostrare i vari benefici che offre questa tipologia di cura ai vari pazienti. Tra i numerosi giovamenti vi è l’attenuazione dei sintomi caratteristici della malattia, già descritti in precedenza e una riduzione dell’infiammazione e dello stress ossidativo nel cervello, che si ipotizza legato allo sviluppo del morbo di Parkinson. Si può notare, inoltre, un miglioramento della funzione del sistema immunitario, portando ad una stabilizzazione della condizione. Dunque, nonostante la terapia sia a livello sperimentale, si presenta come un’interessante alternativa alle cure tradizionali come l’utilizzo di farmaci- che si limitano ad aumentare i livelli di dopamina nel cervello e imitare gli effetti di quest’ultima- o la chirurgia- tramite  l’impianto di elettrodi nel cervello capace di fornire impulsi elettrici nelle aree specifiche del cervello colpite dal morbo di Parkinson.

Effetti collaterali e limiti della cura.

Secondo i vari studi condotti la cura non solo è efficace, ma anche piuttosto sicura, seppur per affermare ciò con certezza sia prima necessario attendere che vengano compiuti studi più approfonditi. Infatti gli effetti collaterali sono per ora quasi inesistenti, in quanto proprio per ridurre l’impiego di farmaci- che tra le varie controindicazioni presentano disturbi come vomito, allucinazioni, affaticamento e insonnia, spiega Mark Denham, professore dell’Università di Aarhus in Danimarca- le staminali sono state modificate geneticamente in laboratorio per evitare la produzione di tipi errati di cellule nervose. Così, lavorando sulla purezza delle cellule staminali, vengono prodotte cellule dopaminergiche, fondamentali per il trattamento della patologia.

In conclusione possiamo dire che la ricerca scientifica, ancora una volta, ha compiuto una scoperta straordinaria, specialmente per i benefici e i pregi che finora la contraddistinguono dalle terapie tradizionali con cui viene curata una malattia tanto famosa, quanto misteriosa nelle sue cause.

Link siti di riferimento 

https://www.parkinson.it/morbo-di-parkinson.html

https://www.dvcstem.com/post/stem-cell-therapy-for-parkinsons#:~:text=Stem%20cells%20h ave%20now%20been,animal%20models%20of%20Parkinson%27s%20disease

https://www.osservatorioterapieavanzate.it/terapie-avanzate/terapia-cellulare/cellule-staminal i-trapiantato-il-primo-paziente-affetto-da-parkinson

https://www.agi.it/cronaca/news/2023-12-06/parkinson-verso-terapia-duratura-senza-effetti-c ollaterali-24305264/

L'autrice / autore

Fanatica della scienza e amante degli animali fin da piccola. Trascorro il tempo libero tra le mie svariate passioni: camminare immersa nella natura, ascoltare qualsiasi genere di musica, disegnare, fare sport e scrivere quando mi sento ispirata. Innamorata delle giornate di sole e della brezza marina. Questa sono io, a tratti ironica, a tratti critica, a tratti scherzosa.