Stranezze e aneddoti sugli autori che non vi hanno mai raccontato
Come noi, gli autori dei nostri libri preferiti sono persone comuni. Per questo, oltre alla scrittura,
avevano anche passioni e le loro vite a volte venivano dettate dalle loro paure e stranezze.
Scopriamole alcune insieme.
Le droghe
Louisa May Alcott e Jean Paul Sartre furono schiavi delle droghe.
L’autrice di “Piccole donne” era infatti una fumatrice accanita d’oppio. Lo scrittore francese, invece, per dare sfogo alla sua immaginazione iniziò a fare un ampio uso di mescalina finché un giorno non sostenne di essere inseguito da un’aragosta.
Le dispute
Ernest Hemingway era molto permaloso! Malgrado decantasse la pazienza, non prendeva troppo bene le recensioni negative. Si dice infatti che avesse aggredito un critico letterario!
Oscar Wilde e Bram Stoker invece ebbero una disputa a causa di Florence Balcombe, quando scelse lo scrittore di “Dracula” a discapito dell’altro.
Le stranezze
Il maestro dell’horror Edgar Allan Poe, aveva paura del buio. Si dice inoltre che il suo
professore di matematica lo portasse nei cimiteri per insegnargli la matematica attraverso le
date di nascita e di morte scritte sulle lapidi. Chissà se è nata da qui la sua passione per il
terrore…
Tra i più simpatici abbiamo T.S. Eliot, il quale amava i cuscinetti che spernacchiano quando
ci si siede sopra, e Lewis Carroll; pensate che costruì molti gadget come la penna elettrica,
ma anche il triciclo e l’antenato di “Scarabeo”.
Superstizioni
Charles Dickens era un maniaco dell’ordine e, poiché molto superstizioso, toccava tutto tre
volte come buon auspicio. Jack Kerouac, che ha scritto “Sulla strada”, scoprì nuove
superstizioni che potessero aiutarlo a far pulsare la vena creativa, dalla Luna piena alla
“magia” del numero 9 (ripeteva alcune azioni 9 volte).
Rimedi per il blocco dello scrittore
Capita a tutti almeno una volta nella vita di cadere vittime della “sindrome del foglio bianco”.
Descritta per la prima volta nel 1947 dallo psicoanalista Edmund Bergler: un blocco di
natura psicologica che impedisce a chi scrive di proseguire nella stesura di un testo.
Alcuni scrittori perciò hanno dei metodi per arginarla.
Dan Brown, per esempio, sceglie di appendersi a una barra a testa in giù sostenendo che lo
aiuta a rilassarsi e concentrarsi sulle parole. Victor Hugo, autore di capolavori come “I
Miserabili”, si costringeva a scrivere… senza vestiti. Quando si trovava ad affrontare
l’imminenza della consegna del romanzo Notre-Dame de Paris, ordinò al suo domestico di
confiscare tutti gli abiti in modo che non potesse lasciare la casa.
Truman Capote, autore di “Colazione da Tiffany”, invece amava lavorare disteso.
Jack Kerouac era anche nottambulo e perciò si dedicava alla scrittura dalla mezzanotte all’alba.
I Casanova
Si dice che Lord Byron in un anno avesse sedotto ben 250 donne a Venezia. Altri amatori
della letteratura furono James Joyce, Lev Tolstoj e William Shakespeare che, a quanto pare,
ha avuto numerose amanti anche durante il matrimonio con Anne Hathaway.
Editing a cura di Sara Lenzini e Fabio Cutrupi
L'autrice / autore
Non ho talenti speciali, sono solo “appassionatamente curiosa”, direbbe Einstein se fosse al mio posto.
Tra le colline della maremma grossetana, ho sempre trovato un rifugio nei libri. Le emozioni degli autori attraversano le loro penne, mi sento più vicina a loro ed è così che ho imparato a conoscere veramente il mondo.