A PRIMO IMPATTO / Sono la bella creatura che vive dentro Netflix

di Edoardo Vianello

Dentro I Am the Pretty Thing That Lives in the House, girato per Netflix, Osgood Perkins si riconferma un grande regista horror, subito riconoscibile dal lento (a volte lentissimo) movimento di camera e dalla gestione delle inquadrature, sempre ben studiate. 

I dialoghi non sono molti e la storia è raccontata soprattutto dalla voce narrante della protagonista, il che lascia molti momenti di pausa tra una scena e l’altra dove a regnare è il silenzio, o meglio dire ciò che circonda il silenzio: suoni, rumori, passi, scricchiolii sul parquet, la pioggia che batte sulle finestre, una lieve musica. Quello che ne deriva è una sensazione di lentezza e pesantezza in tutto ciò che si vede. Ogni gesto, movimento o azione sembra in slow motion, come se lo spettatore fosse invitato a cogliere ogni dettaglio dell’inquadratura a lui proposta. 

Al gioco dei suoni si aggiunge un largo ed intelligente utilizzo della sfocatura, che rende il soggetto in questione prodotto di un miraggio o un’allucinazione contorta, un incubo nero pesto da cui risaltano delle figure chiare ma indefinite, fumose e sfumate. Una visione prolungata provoca un (reale) fastidio agli occhi, concentrati per troppo tempo su qualcosa che non riescono a squadrare per bene. 

La letteratura si interseca con la realtà: ciò che appartiene alla finzione prende vita ed entra nel mondo che l’ha ideata; oppure ciò che si ritiene finzione non lo è mai stato. Oppure siamo in balia di una pazza scrittrice convinta che la sua storia sia realtà. Quello che so di per certo è che Perkins continua a creare film ben studiati, scritti, girati e realizzati senza (quasi) mai scadere nel banale ma cercando sempre di far vedere la sua firma marcata nella pellicola. Non resta che aspettare con ansia il suo ultimo progetto tratto da una storia breve di Stephen King, The Monkey, in uscita in Italia il 20 marzo.

L'autrice / autore

Vivo intrappolato in un circolo vizioso fatto di libri, fumetti e cinema. Cerco ispirazioni nella storia della politica e nella politica dentro la Storia. Per i problemi più grandi di me, mi affido alla Filosofia.

Livorno